Sebbene Leonardo fosse per natura un pacifista, visse in un periodo di guerra in cui le città-stat italiane combattevano tra di loro ed erano in conflitto con la Francia. In tale ambiente, i ricchi mercenari che supportavano Leonardo avevano maggiore interesse verso le macchine militari piuttosto che i dipinti. La guerra creava nuove sfide meccaniche e strategiche: alcune delle attività più ricche di inventiva di Leonardo si focalizzarono su armi da guerra.
Leonardo scrive in merito alle dimensioni della balestra gigante che si aggiravano intorno alle “42 braccia” e approssimativamente a 24 metri per la lunghezza delle corde; dal disegno si può notare la proporzione in grandezza della balestra gigante di Leonardo con l’arcere che la manovra. La corda dell’arco è tesa da un meccanismo a vite e le ruote sono inclinate per offrire una base di sostegno più stabile.