
Le reazioni si dividono in esoergoniche ed endoergoniche. Sono reazioni esoergoniche (cioè che liberano energia) quelle che procedono spontaneamente verso un massimo di di sordine e un minimo di energia (ossia sono quelle r eazioni dove i prodotti contengono meno energia dei reagenti per c ui rilasciano l’energia in eccesso sottoforma di ene rgia libera. Si definiscono endoergoniche , invece, quelle reazioni in cui i prodotti possegg ono più energia dei reagenti per cui necessitano che venga fornito un input di energia dall’esterno.
Le reazioni esoergoniche avvengono spontaneamente in natura. Tuttavia anche queste reazioni per procedere hanno bisogno di essere innescate fornendo una piccola quantità di energia che viene detta ” energia di attivazione “. Infatti per formare nuovi legami chimici ad un livello energetico inferiore è prima necessario rompere i vecchi legami a livello energetico superiore; solo dopo aver rotto tali legami (attraverso l’energia di attivazione) la reazione procederà in maniera del tutto spontanea verso i prodotti finali.
Potremmo anche dire in sostanza che:
- Vengono chiamate esoergoniche quelle reazioni in cui il contenuto di energia dei prodotti è diminuito rispetto a quello dei reagenti: si è avuta quindi una liberazione di energia verso l’esterno. Un esempio di reazione esoergonica può essere quello della demolizione del glucosio, ma più in generale ogni reazione del catabolismo.
- Vengono chiamate endoergoniche quelle reazioni in cui il contenuto di energia dei prodotti è aumentato rispetto a quello dei reagenti: si è avuta quindi un assorbimento di energia dell’esterno. Un esempio di reazione endoergonica può essere quello della sintesi del glucosio, ma più in generale ogni reazione dell’anabolismo. Il contenuto energetico dei prodotti è superiore a quello dei reagenti: c’è stato un assorbimento di energia.