Dal nord dell’impero spagnolo, quando i conquistadores erano stanziati a Panama, iniziarono ad arrivare notizie di una civiltà situata a sud, molto ricca di oro e argento. La sete di metallo e le voglie per la ricchezza vennero interiorizzate con estrema rapidità nei nuovi arrivati del Vecchio Mondo e proprio sotto questo desiderio spinse alla conoscenza di nuove terre.
L’incontro tra le due diverse civiltà cambiò completamente il panorama stabilito fino ad allora: per gli indios gli oggetti di valore erano misurati dal tempo nel fabbricarli mentre per i conquistadores il valore era costituito da quanti metalli preziosi potesse ricavarne.
La capitale peruviana, Lima, fondata da Francisco Pizarro il 18 gennaio 1535, era conosciuta come “La Città dei Re”, poiché era il centro nevralgico di potere principale del Perù; in posizione strategica per l’imbarco e lo sbarco di persone e animali, le importazioni di beni europei e perfetta per le esportazioni di metalli preziosi e alcuni beni della flora locale come la patata: fu così che iniziarono i viaggi tra le grandi città degli spagnoli e questo angolo del Nuovo Mondo.
Trentacinque anni dopo la fondazione della cosiddetta Città dei Re, nel 1570, il primo atlante scientifico contiene anche la prima mappa giunta sino a noi del Perù, fatta da Diego Mendez.
Questa mappa comprende grandi città come Tumbes, Piura, Trujillo, Lima, Pisco, Arequipa, Jaén, Chachapoyas, Huanuco, Huamanga e Cusco.
