Fortificazione a Su Murru Mannu – Tharros
Il piccolo edificio funerario si trovava in origine nel fossato delle fortificazioni punico-romane del colle di Su Murru Mannu a Tharros. Esso venne scavato e subito smontato nel 1981, in occasione del consolidamento delle strutture murarie del fossato, per essere poi trasferito a Cabras. L’edificio comprende un ambiente di pianta quadrangolare (m 3,82; 4,12x 3,88 x 4,28), costituito da muri a paramento interno ed esterno in blocchetti di arenaria, cementati con calce molto povera, poggianti su un filare di fondazione realizzato in blocchi di arenaria; uno di questi, evidentemente di riutilizzo, presenta il simbolo dell’ascia a rilievo. Il pavimento è formato da pietrame di media e piccola taglia legato con calce. L’ingresso al vano, aperto sul lato meridionale, ha stipiti in arenaria e soglia sopraelevata di 55 cm rispetto al piano interno, raggiungibile grazie alla presenza di un blocco utilizzato come gradino.
Nell’angolo nord-orientale dell’edificio è presente una tomba del tipo a “cupa”, in origine costituita da una base parallelepipeda sormontata da un elemento semicilindrico realizzato con pietrame cementato con calce.
Secondo C. Tronchetti, la cupa none mai stata utilizzata come sepottura; il defunto era infatti deposto all’interno di un sarcofago in pretra sistemato al di sotto del pavimento. L’inumato, conservato solo nella parte inferiore del corpo, era deposto con la testa ad ovest e piedi ad est; del corredo funerario rimanevano solo alcuni frammenti di vetro, forse riferibili a unguenti. Sulla base del rinvenimento di una moneta dell’imperatore Domiziano, datata 88-89 d.C., e di un frammento di ceramica sigillata africana, per l’edificio funerario si è proposta una cronologia compresa tra la fine del I
sec. d.C. e gli inizi del II.