Francis Turner testo originale in inglese
I could not run or play in boyhood.
In manhood I could only sip the cup,
Not drink-
For scarlet-fever left my heart diseased.
Yet I lie here
Soothed by a secret none but Mary knows:
There is a garden of acacia,
Catalpa trees, and arbors sweet with vines–
There on that afternoon in June
By Mary’s side–
Kissing her with my soul upon my lips
It suddenly took flight.
Francis Turner testo originale inglese e traduzione in italiano
I could not run or play
Non potevo correre o giocare
In boyhood.
Quand’ero ragazzo.
In manhood I could only sip the cup,
Da adulto potevo solo sorseggiare la coppa,
Not drink-
Non bere-
For scarlet-fever left my heart diseased.
La scarlattina mi lasciò il cuore malato
Yet I lie here
Comunque giaccio qui.
Soothed by a secret none but Mary knows:
Consolato da un segreto che solo Mary conosce
There is a garden of acacia,
C’è un giardino di acacie,
Catalpa trees, and arbors sweet with vines–
Di catalpe e di pergole addolcite da viti–
There on that afternoon in June
là, in quel pomeriggio di Giugno
By Mary’s side–
al fianco di Mary–
Kissing her with my soul upon my lips
Mentre la baciavo con l’anima sulle labbra
It suddenly took flight.
Questa improvvisamente prese il volo.
Francis Turner – traduzione poesia in italiano
Non potevo correre o giocare
Quand’ero ragazzo.
Da adulto potevo solo sorseggiare la coppa,
Non bere-
La scarlattina mi lasciò il cuore malato
Comunque giaccio qui.
Consolato da un segreto che solo Mary conosce
C’è un giardino di acacie,
Di catalpe e di pergole addolcite da viti–
là, in quel pomeriggio di Giugno
al fianco di Mary–
Mentre la baciavo con l’anima sulle labbra
Questa improvvisamente prese il volo.
-…..
La poesia “Francis Turner” di Spoon River (Edgar lee Masters) fu anche di ispirazione per Fabrizio de Andre per una canzone dell’album “Sulla collina” chiamata “Un malato di cuore”.
Un malato di cuore – Fabrizio de Andrè ispirata dalla poesia “Francis Turner”
Cominciai a sognare anch’io insieme a loro
poi l’anima d’improvviso prese il volo.
Da ragazzo spiare i ragazzi giocare
al ritmo balordo del tuo cuore malato
e ti viene la voglia di uscire e provare
che cosa ti manca per correre al prato,
e ti tieni la voglia, e rimani a pensare
come diavolo fanno a riprendere fiato.
Da uomo avvertire il tempo sprecato
a farti narrare la vita dagli occhi
e mai poter bere alla coppa d’un fiato
ma a piccoli sorsi interrotti,
e mai poter bere alla coppa d’un fiato
ma a piccoli sorsi interrotti.
Eppure un sorriso io l’ho regalato
e ancora ritorna in ogni sua estate
quando io la guidai o fui forse guidato
a contarle i capelli con le mani sudate.
Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,
non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce,
quando il cuore stordì e ora no non ricordo,
se fu troppo sgomento o troppo felice.
E il cuore impazzì e ora no non ricordo
da quale orizzonte sfumasse la luce.
E fra lo spettacolo dolce dell’erba
fra lunghe carezze finite sul volto,
quelle sue cosce color madreperla
rimasero forse un fiore non colto.
Ma che la baciai questo sì lo ricordo
col cuore ormai sulle labbra,
ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo,
e il mio cuore le restò sulle labbra.
E l’anima d’improvviso prese il volo
ma non mi sento di sognare con loro
no non mi riesce di sognare con loro.